Sibilla Altepost

Morbio Inferiore
No. 14333
Contatti per informazioni:
Telefono: +41 76 615 44 66
Instagram: @sibilla_altepost
Galleria: www.adhikara.com 
Topografia dell'azione
Il mio lavoro indaga il rapporto tra corpo, materia e spazio.
Attraverso la scultura e la performance esploro come il gesto possa trasformare il luogo in esperienza e memoria. Ogni opera nasce dal dialogo con un contesto fisico o simbolico e si configura come traccia di un attraversamento.

Utilizzo legno, ceramica, acciaio e altri materiali che mantengono un legame diretto con la natura e con il fare umano. La mia formazione all’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, con Christian Boltanski, Antonio Seguí e Vincent Bioulès, ha coniugato rigore concettuale e libertà poetica. Ticino, Sardegna e Francia rappresentano i poli geografici e affettivi della mia ricerca.

Nel settembre 2025 ho realizzato la performance La révélation de la Joconde au miroir sul Pont des Arts a Parigi.
Nel giugno dello stesso anno ho presentato Il taglio del pane all’Arsenale, durante la Biennale di Architettura di Venezia.
Nel febbraio 2025 ho ideato e realizzato Le souffle et le regard, yeux clos et ouverts all’École des Beaux-Arts di Parigi, mentre a maggio ho presentato Azione n.18 al Museo Guggenheim di Bilbao.
Nel dicembre 2024 ho costruito e interpretato la performance La casa gialla a Posada (NU).

Ho partecipato a numerose esposizioni dedicate all’arte contemporanea, tra cui:
Da ieri a oggi. Linee del contemporaneo in Ticino, Museo d’Arte di Mendrisio (2020), dove un’opera è entrata a far parte della collezione del museo;
Imago Mundi – Helvetia. Contemporary Artists from Switzerland, Fondazione Cini, Venezia (2015), progetto dedicato alla ricerca artistica elvetica;
Che c’è di nuovo? Uno sguardo sulla scena artistica emergente in Ticino, Museo Cantonale d’Arte, Lugano (2007);
Bianco e Nero. Disegni e incisioni, Museo Casa Rusca, Locarno;
Visarte per Franscini, Museo Villa Ciani, Lugano;
Delle dovute forme, Pinacoteca Giovanni Züst, Rancate (2004).

Le mie opere fanno parte delle collezioni del Museo d’Arte di Mendrisio e del Cantone Ticino.
Officinaarte, spazio espositivo e luogo d’incontro a Magliaso, diretto da Flavia Zanetti, è il luogo che più mi ha accolto e rappresentato nel mio percorso artistico.

Sono docente presso la Scuola cantonale d’arte del Centro scolastico industrie artistiche (CSIA) di Lugano ed Esperta cantonale per le materie artistiche della scuola dell’obbligo ticinese per il Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport (DECS).
Membro SPSAS–Visarte dal 1999.
Attenzione, pittura fresca
Un cavalletto, una tela vuota, un paesaggio che non si vede. Sembra che io copi la natura, ma ciò che affiora è un volto: occhi spalancati, bocca aperta, lingua in fuori. Un gesto che richiama le antiche maschere apotropaiche, la Gorgone greca, i mascheroni etruschi, le grottesche gotiche, immagini poste a difesa, a rovescio, a monito.
Dipingere la natura, immersa nella natura stessa, diventa un rito sottile: come quelle maschere, anche il volto che appare sulla tela si fa soglia tra interno ed esterno, tra paesaggio e identità, tra apparenza e verità.
Indosso un completo da uomo. Il corpo si muove tra travestimento e verità, tra parodia e rivelazione. L’azione scivola tra ruoli imposti e istinti profondi. È un atto che interroga, che smaschera senza mai davvero togliere la maschera.
Forse non sto fingendo.
Forse la verità non è da svelare, ma da incarnare nel continuo oscillare tra il dentro e il fuori.
Valle di Muggio

Sibilla Altepost

Morbio Inferiore
No. 14333
Contatti per informazioni:
Telefono: +41 76 615 44 66
Instagram: @sibilla_altepost
Galleria: www.adhikara.com 
Topografia dell'azione
Il mio lavoro indaga il rapporto tra corpo, materia e spazio.
Attraverso la scultura e la performance esploro come il gesto possa trasformare il luogo in esperienza e memoria. Ogni opera nasce dal dialogo con un contesto fisico o simbolico e si configura come traccia di un attraversamento.

Utilizzo legno, ceramica, acciaio e altri materiali che mantengono un legame diretto con la natura e con il fare umano. La mia formazione all’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, con Christian Boltanski, Antonio Seguí e Vincent Bioulès, ha coniugato rigore concettuale e libertà poetica. Ticino, Sardegna e Francia rappresentano i poli geografici e affettivi della mia ricerca.

Nel settembre 2025 ho realizzato la performance La révélation de la Joconde au miroir sul Pont des Arts a Parigi.
Nel giugno dello stesso anno ho presentato Il taglio del pane all’Arsenale, durante la Biennale di Architettura di Venezia.
Nel febbraio 2025 ho ideato e realizzato Le souffle et le regard, yeux clos et ouverts all’École des Beaux-Arts di Parigi, mentre a maggio ho presentato Azione n.18 al Museo Guggenheim di Bilbao.
Nel dicembre 2024 ho costruito e interpretato la performance La casa gialla a Posada (NU).

Ho partecipato a numerose esposizioni dedicate all’arte contemporanea, tra cui:
Da ieri a oggi. Linee del contemporaneo in Ticino, Museo d’Arte di Mendrisio (2020), dove un’opera è entrata a far parte della collezione del museo;
Imago Mundi – Helvetia. Contemporary Artists from Switzerland, Fondazione Cini, Venezia (2015), progetto dedicato alla ricerca artistica elvetica;
Che c’è di nuovo? Uno sguardo sulla scena artistica emergente in Ticino, Museo Cantonale d’Arte, Lugano (2007);
Bianco e Nero. Disegni e incisioni, Museo Casa Rusca, Locarno;
Visarte per Franscini, Museo Villa Ciani, Lugano;
Delle dovute forme, Pinacoteca Giovanni Züst, Rancate (2004).

Le mie opere fanno parte delle collezioni del Museo d’Arte di Mendrisio e del Cantone Ticino.
Officinaarte, spazio espositivo e luogo d’incontro a Magliaso, diretto da Flavia Zanetti, è il luogo che più mi ha accolto e rappresentato nel mio percorso artistico.

Sono docente presso la Scuola cantonale d’arte del Centro scolastico industrie artistiche (CSIA) di Lugano ed Esperta cantonale per le materie artistiche della scuola dell’obbligo ticinese per il Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport (DECS).
Membro SPSAS–Visarte dal 1999.
Attenzione, pittura fresca
Un cavalletto, una tela vuota, un paesaggio che non si vede. Sembra che io copi la natura, ma ciò che affiora è un volto: occhi spalancati, bocca aperta, lingua in fuori. Un gesto che richiama le antiche maschere apotropaiche, la Gorgone greca, i mascheroni etruschi, le grottesche gotiche, immagini poste a difesa, a rovescio, a monito.
Dipingere la natura, immersa nella natura stessa, diventa un rito sottile: come quelle maschere, anche il volto che appare sulla tela si fa soglia tra interno ed esterno, tra paesaggio e identità, tra apparenza e verità.
Indosso un completo da uomo. Il corpo si muove tra travestimento e verità, tra parodia e rivelazione. L’azione scivola tra ruoli imposti e istinti profondi. È un atto che interroga, che smaschera senza mai davvero togliere la maschera.
Forse non sto fingendo.
Forse la verità non è da svelare, ma da incarnare nel continuo oscillare tra il dentro e il fuori.
Valle di Muggio