Eclettico e generoso
Al Fadhil, artista svizzero di origini irachene, nato a Baghdad nel 1955, è figura eclettica e generosa, il cui percorso si muove in equilibrio instabile – e dunque fertile – tra Oriente e Occidente, memoria e presente, gesto e concetto. Dopo essersi diplomato all’Istituto di Belle Arti di Baghdad nel 1977, approda in Italia e si forma all’Accademia di Belle Arti di Firenze, città che gli offre il contatto diretto con la storia dell’arte occidentale, senza mai fargli dimenticare la sua radice mesopotamica.
Eclettico per vocazione e necessità, Al Fadhil pratica un’arte in cui i confini disciplinari si sciolgono. Pittura, fotografia, video, installazione, oggetto, scrittura e performance si contaminano in un flusso continuo, in un agire che è sempre anche riflessione politica e biografica, testimonianza e invenzione. La sua opera è attraversata da una tensione etica che lo porta a rendere l’intimo collettivo e il collettivo intimo, lavorando con il corpo, con la parola, con l'immagine, come un alchimista contemporaneo che trasforma il vissuto in visione.
La generosità di Al Fadhil non è ornamento ma metodo: si manifesta nella capacità di coinvolgere, di condividere, di far circolare il pensiero come materia viva. Presente in numerose esposizioni personali e collettive, la sua pratica si offre come gesto di apertura, come campo di relazione, come atto di resistenza poetica e politica.
Un artista che non illustra il mondo, ma lo attraversa.
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